Napoli rappresenta senza orma di dubbio una delle grandi capitali della
prima produzione cinematografica italiana. Il cinema napoletano si
dichiara subito erede della sua grande tradizione teatrale (Brunetta).
Il pubblico di questo primo cinema di Napoli era per lo più il medesimo
di quello che si recava un po' per ridere, un po' per piangere presso i café chantant. I
drammi delle pellicole napoletane richiamavano, infatti, situazioni
tipiche non solo del teatro, ma tutto quell'insieme di repertori e
situazioni tipiche della letteratura e delle canzoni dell'epoca. Una
delle ragioni più evidenti della vitalità di questo cinema consiste
proprio nel fatto che, in ogni periodo della sua storia riesce ad
iscrivere in modo perfetto il pubblico nel cerchio del messaggio.
La città di Napoli in questo primo grandioso cinema non è da intendere
come un semplice sfondo delle vicende raccontate. Napoli irrompe, prima
tra tutte, da protagonista sulla scena (pensiamo al capolavoro "Assunta Spina"
di G. Serena e F. Bertini) e riveste tutti i ruoli da quelli drammatici
a quelli scherzosi. Il pubblico napoletano sembra proiettare anche
sullo schermo il miracolo di S. Gennaro tanto caro alla città
partenopea: è così che guappi, "piccirelle" e scugnizzi prendono vita
miracolosamente anche sul grande schermo.
Su questa linea d'onda la produzione cinematografica napoletana del
primo decennio del Novecento si ricollega a tutta la tradizione del feuilleton e
dei romanzi popolari di F. Mastriani e C. Invernizio. Una delle figure
imprenditoriali di spicco del primo cinema di Napoli fu Gustavo
Lombardo. Lombardo vedeva nel cinema un grandissimo mezzo di
emancipazione sociale e culturale e nel 1908, infatti, fonderà la riista
"Lux". La rivista, seppur nata principalmente con compiti
pubblicitari, ospiterà interventi legati alle possibilità educative e
culturali del cinema. Scrittori come Roberto Bracco, Matilde Serao, o
politici come Arturo Labriola vi intervengono con temi come Il
cinematografo e la scuola, Il cinematografo e l'influenza sulla cultura
del popolo, La funzione demoestetica della cinematografia
(Brunetta). Lombardo fu una figura imprenditoriale piuttosto rara
nell'ambito cinematografico proprio perché non sempre tenne come primo
obiettivo la logica del profitto ( distribuisce film futuristi come Vita futurista, Perfido Incanto, Thais).
Ma la punta di diamante e la vera
protagonista dei primi film di ambientazione napoletana fu senza dubbio
Elvira Notari. La Notari è una figura interessantissima per la sua
unicità ( fu la prima donna regista italiana ed una delle prime a
livello mondiale). Con il marito Nicola Notari fondò la casa di
produzione Film Dora che si occupava principalmente di
cortometraggi e documentari. In seguito i coniugi Notari mutarono il
nome della casa di produzione cinematografica da Film Dora a Dora Film ed iniziarono una prima produzione di lungometraggi spesso tratti da romanzi popolari.La produzione avveniva con tecnica pionieristica: spesso i fotogrammi venivano colorati a mano, singolarmente, in un arcobaleno di sfumature (Gwendolyn Audrey Foster, Women film directors: an international bio-critical dictionary, 1995 p. 283) ,
altre volte a macchina, con tinte uniformi, variabili da scena a scena
in funzione dei sentimenti espressi, blu per la melanconia, rosso per la rabbia ecc.; le immagini erano sincronizzate con musica e canto, interpretati dal vivo (ne nacque la tipologia contrattuale dei cantanti appresso), tanto da potersi parlare di una forma di spettacolo multimediale (Giuliana Bruno, Rovine con vista: alla ricerca del cinema perduto di Elvira Notari, 1995, p. 106 e sgg). Le
vicende di questi film, come già detto, riprendono trame ed elementi
del romanzo popolare ed ispirate da canzoni di successo ( il bravo
ragazzo che abbandona la vecchia madre e la fidanzata per seguire la "malafemmina", o la dolce "Carmela", la "sartina di Montesanto"
dall'omonimo romanzo di Davide Galdi). Il pubblico seguiva questo
genere di produzioni con un grandissimo entusiasmo tanto che la
Prefettura fu costretta in un qualche modo a consentire le proiezioni
alle 9,30 del mattino. Questa produzione era rivolta inizialmente
esclusivamente al pubblico del Sud d'Italia e a quello degli emigrati e,
poco a poco, si diffonde anche in Europa orientale, in Turchia e
sopratutto negli USA.
Negli
Stati Uniti i film della Notari vengono rappresentati e distribuiti con
un grandissimo successo. I titoli venivano ribattezzati e anglicizzati (
Mary the crazy woman, Blood and Duty, The Orphan of Naples, From Piave to Trieste)
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